Il popolo delle libertà e quello della censura


E’ dura vivere bene in questo paese, in cui un assessore provinciale alla cultura chiede che vengano fatti sparire dei libri dalle biblioteche comunali. Molto dura. La cosa che mi lascia sempre più sgomento è che questi messaggi qui provengono ormai con frequenze disarmanti da uomini delle istituzioni – che dovrebbero essere, almeno in teoria, il miglior esempio in circolazione.


1 pensiero su “Il popolo delle libertà e quello della censura

  1. Non so più se sperare che prima o poi le coscienze di chi sta al governo si liberino degli interessi personali e si adoperino per il bene del Paese, o se sia meglio lasciare ogni speranza, tirare i remi in barca e fuggire, in vista di un ritorno del più spietato fascismo, dove non saremo nè liberi di parlare, nè di pensare, ci impoveriranno in modo che non avremmo più il coraggio di alzare la testa, ci metteranno gli uni contro gli altri… Siamo milioni, e siamo impauriti, repressi, sottomessi, da un esiguo numero di persone che ne hanno fatte tante, ma tante, che non gli basterebbe l’eternità per scontare le loro pene…

    Questa dei libri è davvero grossa… che vergogna.

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